Quan­do l’Enel ha pre­sen­ta­to la richi­es­ta di tagliare il Bosco (ex par­co ser­ba­toi ENEL), real­iz­za­to a segui­to di una mera pre­scrizione ambi­en­tale, l’Amministrazione comu­nale pur incalza­ta da inter­ven­ti su stam­pa locale ha sem­pre glis­sato la ques­tione, qua­si non le inter­es­sasse.

Intan­to cosa accade­va? Che un’azienda ave­va man­i­fes­ta­to l’interesse di real­iz­zare su quel­la stes­sa area un parcheg­gio per l’automotive e questo nonos­tante ci fos­sero aree libere attigue.

Cosa appari­va evi­dente? Che sull’operazione ci fos­se l’avval­lo del­l’Am­min­is­trazione comu­nale nel suo com­p­lesso vis­to che addirit­tura un bosco di 40 ettari fos­se trat­ta­to alla stregua “di qualche alberel­lo” da elim­inare e intel­li­gen­te­mente traferire magi­ca­mente e gra­tuita­mente da qualche altra parte. Pec­ca­to che, in ques­ta super­fi­cial­ità oppor­tunis­ti­ca, nes­suno abbia avu­to l’esigenza di fare un sopral­lu­o­go in quell’area e neanche di leg­gere la dichiarazione ambi­en­tale dell’Enel nel­la quale si cer­ti­fi­ca­va l’esistenza di 11.040 alberi pre­sen­ti sin dal 2014.

Per dovere di cronaca ha sor­pre­so persi­no il cen­tro destra, pre­so da inau­gu­razioni varie e poco incline a fare oppo­sizione,  il cui silen­zio è par­so un doveroso assen­so all’operazione per motivi mai chiar­i­ti.

Che in ogni caso appa­ia cen­trale il ruo­lo dell’Amministrazione comu­nale in ques­ta fac­cen­da risul­ta evi­dente da quan­to comu­ni­ca­to dal­la Regione Lazio in cui si infor­ma­va il Comune che se avesse volu­to sal­va­guardare il bosco avrebbe potu­to riconoscere l’area come area boschi­va impen­den­done in questo modo il taglio. Ma lo stes­so Sin­da­co Piendibene, a fronte di un prog­et­to di auto­mo­tive che lui stes­so riconosce­va di mod­esti effet­ti occu­pazion­ali, dichiar­a­va che lo “sposta­men­to” del bosco era un’idea fat­tibile e che non inter­es­sa­va molto la cifra non così esigua di 18 mil­ioni di euro imp­ie­gati sino a oggi per real­iz­zare quel bosco.

E veni­amo alla cronaca di questi giorni che ha ripor­ta­to un fat­to appar­ente­mente poco sig­ni­fica­ti­vo e cioè che il Sin­da­co Piendibene ha vota­to, uni­ta­mente alla sua mag­gio­ran­za, una vari­ante urban­is­ti­ca da zona agri­co­la ad indus­tri­ale, dove sono pre­sen­ti ter­reni di sua pro­pri­età o del­la sua famiglia e quin­di, come intu­ibile, des­ti­nati ad acquisire un val­ore eco­nom­i­co mag­giore.

C’è in defin­i­ti­va qualche crepa nel­la trasparen­za che pur dovrebbe con­trad­dis­tinguere l’Amministrazione che viene evi­den­zi­a­ta dal­la deter­mi­na diri­gen­ziale nr. 2795 del 17 giug­no 2025 in cui il Comune affi­da diret­ta­mente ad una soci­età il servizio di assis­ten­za e sal­vatag­gio sulle spi­agge libere. Inizia­ti­va doverosa e lode­v­ole se non fos­se per la cir­costan­za che la dit­ta a cui è anda­ta la for­ni­tu­ra del servizio ha tra i tito­lari una conoscen­za molto vic­i­na al sin­da­co Piendibene che lo ha aper­ta­mente sostenu­to nel­la cam­pagna elet­torale.

Ma cosa fan­no le altre com­po­nen­ti dell’attuale ammin­is­trazione, mi riferisco al M5S od AVS, pas­sate per inte­gerrime? Non sarà il caso di citare l’espressione di Cesare: “la moglie di Cesare non solo deve essere ones­ta, ma anche apparire tale”?

Un’ultima rif­les­sione. Mar­co Piendibene è entra­to nelle isti­tuzioni nel lon­tano del 1994. Da allo­ra tan­to impeg­no isti­tuzionale, tan­ti sac­ri­fi­ci, anche una cam­pagna elet­torale da sin­da­co prece­dente non andate a buon fine e poi nel 2024 un sog­no è diven­ta­to realtà. Val­e­va davvero la pena spendere tante energie ed impeg­no politi­co se non è capace di fare la dif­feren­za? Come e dove si può val­utare la dis­con­ti­nu­ità da lui sem­pre sostenu­ta se ci sono atti del­la sua ammin­is­trazione che appaiono e sono di fat­to solo com­pro­mes­si?

Civ­i­tavec­chia 21 giug­no 2025

Vit­to­rio PETRELLI
Lista civi­ca il Buon Gov­er­no